Alla fine dello scorso mese di maggio i Carabinieri del Comando Provinciale di Oristano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di nr. 2 indagati, ritenuti responsabili in concorso fra loro di “rapina aggravata, traffico di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi da sparo, tentato omicidio e lesioni gravissime”.

L’attività trae origine dal ferimento con arma da fuoco, avvenuto a Simaxis (OR) lo scorso 19 dicembre, di un giovane del posto con precedenti di polizia. L’evento aveva destato grande preoccupazione nel paese in quanto non si poteva escludere che con il tempo si potessero verificare analoghi fatti violenti in zona. Le indagini sul caso hanno permesso di ricostruire la dinamica del ferimento e i motivi che lo hanno causato, che sono da ricondurre a controversie legate allo spaccio di stupefacenti.

Le immediate indagini avviate dai Carabinieri infatti già dalla sera del fatto hanno permesso di recuperare dello stupefacente nei pressi del luogo dell’agguato e di acclarare che quella sera il giovane ferito è stato bersaglio di un gruppo di fuoco e che la contesa era incentrata su cessione di soldi e droga. Nel prosieguo delle indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Oristano, nelle prime ore dell’alba del 26 luglio i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Oristano, coadiuvati da Unità dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna”, e del Nucleo Carabinieri Cinofili, anti esplosivo e antidroga, di Cagliari, hanno tratto in arresto anche il giovane vittima dell’agguato al quale viene contestato che durante il ferimento dello scorso dicembre era il reale detentore di circa 2 kg di cocaina da cedere, sotto corrispettivo in denaro, agli aggressori che causarono il suo ferimento sparandogli con un fucile allo scopo di rapinarlo della sostanza stupefacente riuscendo ad appropriarsi di parte di essa (un chilo di cocaina “perso nelle concitate fasi della rapina” era già stato recuperato e sequestrato dai militari dell’Arma durante le immediate indagini, sopralluoghi e rilievi tecnici avviati sul posto della sparatoria).

Inoltre l’odierno arrestato, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal GIP del Tribunale di Oristano, è risultato essere stato anche in possesso di una pistola utilizzata per rispondere all’azione armata subita e sparando, a sua volta ad “altezza uomo” e colpendo il lunotto dell’auto degli aggressori in fuga. I fatti delittuosi in questione risultano particolarmente gravi e pericolosi in quanto la sera di fine dicembre si è verificato un tentativo di omicidio sviluppatosi nell’ambito dello spaccio delle sostanze stupefacenti che per il tipo di droghe pesanti in gioco risulta tutt’altro che marginale anche perché lo smercio di quantitativi così elevati di tale droghe richiede notevole impegno di risorse economiche, mezzi e soprattutto conoscenze criminali di peso.

Nel corso dell’operazione i militari hanno svolto anche delle perquisizioni che hanno permesso il rinvenimento di una rilevante quantità di sostanza stupefacente del tipo cannabis, bilancini di precisione e materiale vario per il confezionamento nonché un artifizio pirico esplosivo del tipo petardo ad alto potenziale. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.