Le aziende di allevamento della Sardegna hanno sposato da subito il progetto pilota “Sardinia Farmer’s Job – Coltiviamo il lavoro”, attivato e promosso da Coldiretti Sardegna con il Distretto Rurale della Barbagia e il Ministero del Lavoro e l’Ambasciata del Kirghizistan. Con le 25 realtà imprenditoriali che hanno chiesto di partecipare sono stati raggiunti già i numeri inseriti tra i primi obiettivi del progetto pilota. E in attesa dei prossimi passaggi che permetteranno la selezione dei primi lavoratori kirghizi che potranno venire in Sardegna, è andato in scena a Ollolai un importante momento di incontro e di condivisione per fare il punto sullo stato di avanzamento del programma e pe tracciare i futuri obiettivi e passaggi.
“Sardinia Farmer’s Job – Coltiviamo il lavoro”
INCONTRO. All’incontro di questa mattina hanno preso parte le stesse aziende agro pastorali della Sardegna con i responsabili del progetto a partire dal direttore Coldiretti Sardegna, Luca Saba che ha illustrato tutto il percorso fatto fin ora, dalla filosofia del progetto ai primi passi fatti, sino alla situazione attuale. Presenti nella sala convegni dell’Orto Botanico del Comune del Nuorese anche il neo presidente del Distretto Rurale, Michele Virdis (prima guidato da Efisio Arbau, uno degli promotori del progetto), i vertici Coldiretti Nuoro-Ogliastra Leonardo Salis e Alessandro Serra; gli altri rappresentanti della delegazione che si sta occupando di sostenere Coldiretti e il Distretto e i primi cittadini di alcune delle realtà che saranno coinvolte tra cui Ollollai con il sindaco Francesco Columbu; Ovodda con la sindaca Ilenia Vacca; Gavoi e il primo cittadino Salvatore Lai e tanti altri.
AZIENDE. Un progetto nato sulla doppia direttrice di contrastare la grande carenza di manodopera nel mondo agro-pastorale della Sardegna e arginare al contempo il grave fenomeno dello spopolamento che sta colpendo tantissimi territori dell’Isola. Un tentativo che ha già portato alla firma di un Memorandum e Protocollo d’Intesa tra Coldiretti e il Ministero del Lavoro e Ambasciata del Kirghizistan che proprio in queste settimane sta definendo le adesioni sei tanti lavoratori kirghizi già interessati a partecipare al progetto pilota.
COLDIRETTI. “La Sardegna oggi soffre un gap di competitività per le sue imprese a causa dell’isolamento e davanti a un mercato in espansione per la crescita della domanda di prodotti agricoli, continuano a mancare i lavoratori – ricorda il presidente Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – questa situazione di difficoltà nel reperire operai qualificati con scarsa professionalizzazione e assenza di formazione sta incidendo in maniera negativa sulle imprese che fronteggiano un innalzamento dei costi di gestione aziendale”.
Difficoltà delle imprese ma anche futuro incerto sulla stessa sopravvivenza del mondo pastorale, come rimarcato da Luca Saba, direttore Coldiretti Sardegna: “è emblematico che nell’isola, nel mondo pastorale ovino il 48% dei lavoratori abbia oltre 50 anni e di questo passo la tendenza porterà alla chiusura di tantissime realtà imprenditoriali con ulteriori gravi ripercussioni sull’economia dei nostri paesi rurali, in particolare del Centro Sardegna – avverte – proprio per questo il progetto intende invertire questo trend puntando, tra l’altro, alla ricerca di manodopera delle imprese attraverso operai fidati e formati, una integrazione delle famiglie in arrivo in piccoli nuclei e nei paesi sardi e un sostegno alle stesse comunità locali con servizi di assistenza agli anziani e riabilitazione delle case vuote attraverso canoni calmierati”.
CONDIVISIONE. Dall’incontro è emerso il profondo apprezzamento da parte dei sindaci presenti per il coinvolgimento nel progetto e l’altrettanto grande interesse delle aziende nel programma che tra i prossimi passi prevede la selezione del personale del Kirghizistan, un nuovo incontro nel paese asiatico con il ministero del Lavoro e la sperimentazione operativa del progetto.