Pierpaolo Vargiu, Presidente della Associazione “La Sardegna verso l’Unesco”, che propone l’iscrizione dei monumenti della civiltà nuragica nella lista del patrimonio dell’umanità WHL, ha scritto agli Assessori all’Ambiente e all’Industria della Regione sarda chiedendo un incontro urgente per spiegare il danno immenso che verrebbe prodotto agli attuali siti Unesco (Barumini e Parco di Tepilora) e a quelli iscritti nella tentative list (monumenti nuragici e prenuragici) da insediamenti per la produzione di energia eolica e fotovoltaica, non compatibili con le regole di tutela e conservazione dei beni, che sono fondamentali per l’Unesco.
Secondo Vargiu, “In un mondo che affronta il riscaldamento globale e la perdita di biodiversità, il ruolo delle energie rinnovabili nel mitigare gli impatti negativi delle ricorrenti crisi climatiche non può essere trascurato: è però evidente che non si può pensare di perseguire questo obiettivo a spese del nostro ricco patrimonio culturale e paesaggistico, né di lasciare soli i comuni sardi nella difesa di beni che hanno valore universale”.
“Il paesaggio monumentale nuragico sardo – sottolinea ancora Vargiu- è sin d’ora un asset di straordinario valore culturale ed economico che –se adeguatamente valorizzato- può produrre incrementi del PIL sardo che superano il miliardo di euro per il solo turismo culturale. Ogni intervento su tale paesaggio va dunque attentamente valutato e concertato, con processi decisionali analoghi a quelli che l’Associazione La Sardegna verso l’Unesco sta mettendo in campo d’intesa con le Università, le Soprintendenze e le comunità locali per definire le zone di rispetto di ciascun monumento”.
Proprio per condividere con la Regione il metodo e il risultato del lavoro che si sta svolgendo –conclude Vargiu- insieme ai rappresentanti dei Comuni sardi, chiediamo un incontro urgente con la Regione che possa aiutare a definire le linee guida delle fasce di rispetto del paesaggio intorno ai monumenti della preistoria e della protostoria sarda, sia per il buon esito delle candidature Unesco, che per la salvaguardia complessiva dell’unicità mondiale del patrimonio paesaggistico sardo.