La Sardegna è la prima regione italiana a recepire il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) relativo alle aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile. Il provvedimento, firmato il 12 giugno dal ministro Gilberto Pichetto, arriva dopo oltre due anni dall’avvio del piano generale per la transizione energetica, introdotto dal governo Draghi nel 2021.Tuttavia, alcune parti del decreto sono state sospese dal Consiglio di Stato a seguito di ricorsi presentati da aziende del settore delle rinnovabili. Nonostante ciò, il Consiglio regionale sardo ha approvato il disegno di legge con 35 voti favorevoli, grazie al sostegno della maggioranza progressista guidata dalla presidente Alessandra Todde.Todde ha sottolineato il percorso di dialogo con le amministrazioni locali, coinvolgendo sindaci, comitati e cittadini per trovare soluzioni condivise. “Non abbiamo lavorato con chi ha scelto di non confrontarsi”, ha dichiarato, criticando chi ha alimentato paure e divisioni. Ha inoltre evidenziato come la presenza di impianti eolici in Sardegna non sia una novità, ma una realtà consolidata da decenni. La presidente ha ribadito la volontà di unire i sardi in una sfida complessa ma necessaria, per affrontare una transizione energetica che non è una responsabilità recente, ma frutto di politiche degli ultimi vent’anni.