È la prima carne di agnello Igp prodotta a emissioni zero, totalmente green, salubre oltre che una delle prelibatezze più note della Sardegna. L’innovazione è di Pietro Ledda, giovane allevatore di Sindia, meritevole del suo Oscar Green. Il premio (il bis dopo gli Oscar Green Sardegna) è arrivato oggi per l’attesissimo appuntamento di Coldiretti che premia i giovani che hanno portato delle importanti innovazioni al sistema agricolo e agroalimentare italiano. La conferma per la bontà del progetto “VERSOA”, nella categoria “Fare Filiera” che Pietro Ledda ha costruito insieme al Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, la Società BS – GREEN, 15 allevamenti ovini del Consorzio per la tutela dell’Agnello di Sardegna IGP e la Ditta Daga Carni. Un innovativo progetto di ricerca che aveva l’obiettivo di definire una filiera produttiva di agnello Sardo Igp certificata a emissioni zero, con il marchio BsGreen Neutry-food.
LEDDA. “Sono davvero soddisfatto per questo riconoscimento che premia tutta una fIliera sostenibile, a impatto zero e che dimostra come l’’agricoltura italiana e il suo allevamento è rispettoso della natura, produce grande qualità e sostiene il lavoro in filiera, in questo caso dall’allevatore al consumatore finale, passando per trasformatori e distribuzione – sottolinea Pietro Ledda dopo il premio – questo progetto è stato reso possibile grazie al nostro sistema di allevamento estensivo, presente in Sardegna, e grazie a Consorzio, Università e aziende che hanno creduto fortemente nella riuscita di un progetto che porta una importante innovazione nell’allevamento ovino e potrà essere replicato per un futuro più Green”.
COLDIRETTI. Grande soddisfazione per i vertici di Coldiretti Sardegna. “Quello per Pietro è un riconoscimento meritato per uno dei nostri tanti giovani che lavorano ogni giorno per portare le loro idee giovani e innovative nella nostra regione e a livello nazionale. Questo progetto rappresenta una grande innovazione per tutto l’allevamento italiano – sottolinea Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna – l’iniziativa portata avanti è stata sposata da subito dal Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp e dalle tante aziende che in Sardegna portano avanti un allevamento rispettoso dell’ambiente, del benessere animale e delle produzioni di qualità certificate in tutta la filiera, con l’importante sostegno di Coldiretti”.Anche per il direttore regionale Luca Saba “l’Oscar Green che torna in Sardegna dimostra la grande freschezza che portano avanti i nostri giovani sardi in agricoltura e nell’allevamento – sottolinea – Coldiretti sostiene fortemente i giovani che rappresentano il futuro del comparto e della nostra organizzazione. Ci sono tante realtà giovani nei nostri territori che lavorano quotidianamente con grande fatica e impegno per poter restare nelle campagne e dare un futuro al settore attraverso le innovazioni fondamentali per far affrontare al meglio al mondo agro-pastorale nazionale tutte le sfide che ci riserva il futuro”.
IL PROGETTO. Dagli studi condotti sul campo il progetto ha potuto dimostrare che il bilancio carbonico derivante dalla produzione della carne d’agnello Igp è pari a zero, rendendola la prima carne ovina al mondo certificata carbon neutral. Attraverso un rigoroso protocollo scientifico, è stato calcolato che l’assorbimento del carbonio negli allevamenti del progetto compensa totalmente le emissioni grazie all’assorbimento nel suolo delle sostanze organiche e nella vegetazione, in particolare negli alberi. Questa certificazione non solo valorizza il lavoro degli allevatori sardi, ma offre una garanzia di sostenibilità ai consumatori. Il progetto dimostra che molti altri allevamenti IGP sono pronti per ottenere la certificazione carbon-neutral, portando l’agricoltura sarda verso un futuro completamente sostenibile.
GIOVANI. “É per me motivo di orgoglio che Pietro abbia raggiunto questo risultato portando a livello nazionale uno dei prodotti cardine della produzione agro-zootecnica sarda: l’agnello di Sardegna Igp – dice Nicola Stefano Tuveri, delegato Giovani Impresa Sardegna – questa produzione è sinonimo di qualità e tradizione, oltre che di salubrità sia per i consumatori che per l’ambiente – conclude – il settore ovicaprno sardo è sostenibile a livello ambientale e perciò deve essere incentivato per garantire un futuro anche in termini sociali ed economici”. Per Claudio Orefice, segretario Coldiretti Giovani Impresa Sardegna, inoltre “il nostro movimento sta lavorando intensamente per sostenere e promuovere l’occupazione giovanile nelle campagne sarde, consapevoli del grande problema dello spopolamento che affligge il nostro territorio – commenta – complimenti a Pietro per il risultato raggiunto con un progetto nato in Sardegna e proposto agli Oscar Green dal Movimento Giovani impresa e per questo un ringraziamento va anche a Michele Arbau”.