Il Presidio Ospedaliero San Martino di Oristano si dota di un nuovo ecografo di ultima generazione. E’ stato infatti consegnato al reparto di Ginecologia e Ostetricia lo scorso 8 marzo, una nuova e sofisticata strumentazione che arriva tra l’altro, in una data simbolica, in occasione della Giornata della donna, con l’obiettivo di garantire alle pazienti migliori prestazioni e livelli diagnostici avanzati.
L’ecografo, già installato e collaudato, dal Servizio di Ingegneria clinica guidato dall’ingegner Barbara Podda, sarà operativo già dai prossimi giorni, presso la stessa Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia diretta dalla ginecologa Francesca Campus. Lo strumento diagnostico appena acquisito rappresenta il top di gamma – spiega la dottoressa Campus –. Un suo punto di forza è la dotazione di un secondo schermo portatile, simile a un tablet, su cui è riprodotta in tempo reale l’immagine ecografica. Lo schermo portatile può essere trasportato al letto del paziente oppure mostrato a un altro specialista, impossibilitato a stare fisicamente nell’ambulatorio ecografico, il quale può guidare a distanza l’operatore che esegue l’ecografia o fornire la propria consulenza nei casi più dubbi e controversi”.
L’ecografo ha anche la possibilità di restituire immagini a 3 e 4 dimensioni: una caratteristica capace di affinare e rendere più precise le diagnosi prenatali, rafforzando ulteriormente la qualità dell’ offerta sanitaria di una che già si distingue per la professionalità dei suoi operatori.
Quello della Ginecologia dell’ospedale San Martino, è infatti un reparto che ha saputo reggere bene anche l’onda d’urto della pandemia, creando dei percorsi dedicati ai casi di positività al virus Sars Cov-2. E’ doveroso ricordare a questo proposito, che da gennaio 2022 ad oggi, grazie a una nuova procedura approvata dalla direzione generale e da quella sanitaria della Asl di Oristano, sono state ben dieci le donne positive che hanno partorito nel punto nascita oristanese, in sale parto riservate, e hanno proseguito la degenza in spazi dedicati, in condizioni di sicurezza per sé, i bambini e per le altre gravide.
Attualmente si sta lavorando perché anche le neomamme Covid-positive possano stare insieme ai propri figli durante il periodo di ricovero in ospedale, per favorire il rooming in, l’attaccamento e l’allattamento del bambino, fondamentali nei primi giorni di vita: un’opzione che potrà essere garantita grazie all’arrivo, a breve, di nuovi medici nel reparto di Pediatria.
Giovedì, 10 marzo 2022