Nel tardo pomeriggio di venerdì 5 luglio, nelle province di Oristano e Sassari, i Carabinieri del Nucleo Investigativo Provinciale di Oristano e della Compagnia CC di Oristano, coadiuvati da militari del C.do Provinciale CC di Sassari, Unità dello Squadrone CC Eliportato “Cacciatori di Sardegna” e di un Elicottero dell’11° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Cagliari- Elmas, nel contesto di una articolata attività d’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Oristano, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari coercitive, emessa dal GIP del Tribunale di Oristano, che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di nr. 2 indagati e degli arresti domiciliari di un terzo uomo, tutti originari e residenti nella Provincia di Oristano, già noti alle Forze dell’Ordine, ritenuti responsabili in concorso fra loro di “rapina aggravata dall’uso di armi e da mezzi di travisamento”, “porto illegale in luogo pubblico di armi da fuoco”. I provvedimenti cautelari scaturiscono da un’articolata e complessa indagine iniziata dai Carabinieri dopo il compimento di una rapina all’ufficio postale di Ollastra lo scorso 11 dicembre durante la quale una funzionaria veniva bloccata mentre completava le operazioni di chiusura dell’ufficio da 2 rapinatori armati i quali le intimavano, puntandole l’arma, di consegnare loro i soldi e privandola del telefono cellulare, così da impossessarsi di una somma contante di 34.000 Euro. I malviventi quindi si dileguavano dall’ufficio postale allontanandosi a bordo di un’autovettura che li attendeva parcheggiata poco distante con alla guida il 3° complice. Sulla base dell’attività informativa svolta dalla Compagnia Carabinieri di Oristano e dal Nucleo Investigativo Provinciale, grazie alla capillare presenza sul territorio e la penetrante conoscenza del tessuto sociale e criminale, e grazie alle attività d’indagine tradizionali (Perquisizioni e sequestri, dichiarazioni testimoniali di persone informate sui fatti, servizi di Osservazione Pedinamento e Controllo) e tecniche (in particolare il analisi delle telecamere di videosorveglianza pubblica) emergeva che durante la fuga i rapinatori si erano subito cambiati i vestiti indossati e si erano repentinamente dileguati per sottrarsi all’identificazione. A nulla, tuttavia, sono valsi alcuni accorgimenti, quali spegnere i telefoni prima e dopo il colpo, dissimulare la conoscenza tra i correi o ricorrere ad incontri ritenuti clandestini in quanto i militari, grazie alla ininterrotta attività investigativa, hanno potuto ricostruire la dinamica dei fatti e raccogliere univoci e concordanti elementi di colpevolezza per i fatti criminali contestati. L’operazione odierna, che si è estesa anche all’effettuazione di alcune perquisizioni presso abitazioni e luoghi frequentati dagli arrestati, allo scopo di accertare ulteriori legami criminali e l’esatta consistenza del gruppo che ha agito, risulta particolarmente importante in quanto la grave e violenta rapina aveva destato grande preoccupazione nel paese in quanto non si poteva escludere che con il tempo si fossero potuti verificare analoghi fatti violenti in zona. Le indagini infatti hanno acclarato come uno dei tre arrestati, in particolare, fosse il Leader del Gruppo e vantasse una personale scaltrezza nonché conoscenza e autorevolezza nell’ambito criminale della Provincia di Oristano. Da ciò proseguiranno le indagini volte a definire nel dettaglio le fasi precedenti l’organizzazione della rapina nonché eventuali collegamenti con altri episodi criminali. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.