La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha spiegato durante il 3° Festival delle Regioni e Province autonome a Bari la decisione di imporre una moratoria di 18 mesi sulla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili in Sardegna. Tale legge, attualmente impugnata dal governo nazionale e in attesa di giudizio della Corte Costituzionale, mira a contrastare la speculazione nel settore e a stabilire un piano regolamentato per l’energia rinnovabile nell’Isola.Todde ha sottolineato che la Sardegna è la prima Regione ad aver adottato una legge che definisce le aree idonee per l’installazione di questi impianti. Il piano si basa su tre pilastri: un nuovo piano energetico regionale, la regolamentazione delle aree per la realizzazione degli impianti e la creazione di una società energetica regionale. Inoltre, ha evidenziato l’impatto economico negativo dell’assenza di metano in Sardegna, che porta a bollette più care del 30% rispetto al resto d’Italia.Infine, la presidente ha sottolineato l’importanza dell’energia idroelettrica e della gestione sostenibile dell’acqua, in un contesto di cambiamento climatico che sta colpendo duramente l’Isola.
Moratoria sull’energia rinnovabile in Sardegna: strategie e sfide
