Non solo il Sud dell’isola deve fare i conti con i casi in espansione della Lingua blu. Anche in Gallura è attenzione massima per i focolai che rischiano di mettere in difficoltà non solo il settore ovino, ma anche quello bovino, in un’area fortemente vocata a questo allevamento. Tra le maggiori preoccupazioni c’è quella di un possibile blocco delle movimentazioni degli animali per circa 60 giorni. Un fatto che rappresenterebbe “un grave danno per il settore bovino in un periodo importante per le vendite e già gravato dal dramma siccità come tutta l’isola”. 


COLDIRETTI. “Stiamo seguendo con estrema attenzione l’evolversi dell’espansione della malattia con le prime ripercussioni sul settore ovino, ma siamo fortemente preoccupati per quanto può accadere per il bovino che in Gallura rappresenta un importante indotto economico per le nostre tante aziende – sottolinea Antonello Fois, presidente Coldiretti Nord Sardegna – la vaccinazione resta la vera e unica via d’uscita per superare la malattia che si ripete ogni anno. È necessario che su questo ci sia una cambio di marcia vero da parte delle istituzioni per sostenere gli allevatori sull’acquisto e la somministrazione dei vaccini, troppo spesso in ritardo”.
BOVINO. “Se, come si paventa, ci dovesse essere un blocco delle movimentazioni degli animali per 60 giorni sarebbe un gravissimo danno per le tante aziende che stanno lavorando in questo periodo importante per il settore – rilancia Michele Filigheddu, delegato Anacli (l’associazione nazionale per razze Limousine e Charolaise) per la Sardegna – il comparto non si può permettere un ennesimo freno considerate le difficoltà in atto anche sul fronte climatico”. Su questo, ricorda ancora il direttore Coldiretti Nord Sardegna, Ermanno Mazzetti “si sta fronteggiando un momento molto delicato per l’approvvigionamento di acqua alle aziende, considerata la crisi idrica in atto, con le aziende che stanno già fronteggiando un rincaro dei costi molto elevato – dice – pensare di avere ripercussioni anche per l’espansione della lingua blu sarebbe un danno ulteriore. Anche per questo abbiamo chiesto un incontro urgente all’assessorato regionale della Sanità”.