L’Ogliastra ancora una volta si trova al centro
di una bella storia a lieto fine di solidarietà e altruismo. Il fegato
donato dall’uomo deceduto lo scorso 17 giugno nell’ospedale Nostra
Signora della Mercede di Lanusei è stato trapiantato con successo in una
donna di 63 anni all’ospedale Brotzu di Cagliari.

Una vicenda che ha visto come principale protagonista la famiglia
dell’ottantatreenne ogliastrino che, poco più di due settimane fa, non
ha avuto dubbi sul dare il via libera alla donazione, dando un grande
esempio di generosità. Fondamentale anche il contributo dell’équipe
multidisciplinare dell’ospedale di Lanusei, composta dal chirurgo Gian
Pietro Gusai e da una squadra di anestesisti, strumentisti e infermieri
di anestesia, che ha supportato in maniera eccellente il team chirurgico
arrivato dall’ospedale Brotzu di Cagliari (diretto dal dottor Fausto
Zamboni del Centro trapianti di fegato del capoluogo sardo).

«Per il buon esito di questa delicata operazione è stato importantissimo
il supporto ricevuto dalle direzioni aziendali della Asl di Sassari e
della Asl di Nuoro che hanno messo a disposizione i loro professionisti
– sottolinea Andrea Marras, direttore generale della Asl Ogliastra – un
particolare ringraziamento va al dottor Gianluca Deiana della Asl di
Sassari e alla dottoressa Silvia Serusi della Asl di Nuoro».

«Quando c’è il prelievo di un organo viene coinvolta tutta la macchina
organizzativa dell’ospedale, dal personale sanitario a quello che ha
compiti tecnici e logistici – spiega Luigi Ferrai, direttore del
presidio ospedaliero Nostra Signora della Mercede di Lanusei – un lavoro
che ci ha tenuto impegnati per 18 ore in maniera continuativa: per
questo voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato a vario titolo
in questa operazione. Senza il loro contributo non sarebbe stato
possibile arrivare al buon esito della vicenda. In ogni caso il più
grande ringraziamento – aggiunge Ferrai – va fatto alla famiglia
dell’uomo che ha mostrato grande sensibilità, dando il consenso affinché
l’organo del familiare venisse messo a disposizione di una persona che
ne aveva bisogno».

Francesco Loddo, direttore della struttura complessa di Anestesia e
Rianimazione, mette in evidenza l’importanza della sensibilizzazione sul
tema della donazione. «Questa famiglia ha dato un grandissimo esempio di
valore umano e sociale – osserva – questi gesti, insieme anche alla
condivisione del buon esito del trapianto, aiutano a diffondere la
cultura della donazione: bisogna fare in modo che un numero sempre
maggiore di persone intraprendano con convinzione questa scelta».

L’uomo deceduto era stato ricoverato poco più di due settimane fa nella
Terapia intensiva del N.S. della Mercede in condizioni molto gravi.
Successivamente, il suo quadro clinico era ulteriormente peggiorato, con
l’evoluzione sino alla morte encefalica. Dopo il via libera della
famiglia alla donazione dell’organo, l’équipe chirurgica del Centro
trapianti di fegato proveniente dall’ospedale Brotzu, aveva proceduto
con il prelievo. Il fegato dell’uomo era stato trasportato a Cagliari,
per essere trapiantato nella donna che era in attesa dell’organo. Nelle
ultime ore l’ufficialità del lieto fine: operazione riuscita
perfettamente ed una vita che può riniziare a guardare al futuro con
speranza.