Con la sentenza n. 168 del 2024, la Corte Costituzionale ha annullato la legge della Regione Sardegna n. 2 del 2024, che mirava a preservare tutte le autonomie scolastiche esistenti nell’anno scolastico 2023-2024. La legge regionale è stata ritenuta in contrasto con la Costituzione, in quanto interferisce con le competenze legislative esclusive dello Stato in materia di “norme generali sull’istruzione”, come stabilito dall’art. 117, secondo comma, lettera n della Costituzione.I giudici costituzionali hanno sottolineato che il mantenimento di tutte le autonomie scolastiche, come previsto dalla Regione Sardegna, non rispetta il principio di proporzionalità tra il numero di dirigenti assegnati e le istituzioni scolastiche effettivamente presenti sul territorio. Inoltre, richiamando la sentenza n. 223 del 2023, la Corte ha precisato che la gestione del personale scolastico rientra nella competenza statale, trattandosi di pubblico impiego statale. Pur confermando la facoltà delle Regioni di decidere sulla tipologia e collocazione delle istituzioni scolastiche, la Corte ha ribadito che le stesse devono attenersi ai vincoli nazionali riguardanti il numero di dirigenti scolastici e amministrativi, come stabilito dalla riforma del dimensionamento scolastico introdotta con la legge n. 197 del 2022.