ROMA (ITALPRESS) – In Italia le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro. A dimostrarlo è l’aumento dei reati ambientali che nel 2023 registrando un aumento del 15% rispetto al 2022, con una media di 97 reati al giorno, 4 ogni ora. Illeciti che si concentrano soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare in Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, dove si concentra il 43% deli illeciti penali, +4% rispetto al 2022. Tutto il mercato illegale nella Penisola è valso agli ecomafiosi nel 2023 ben 8,8 miliardi. A tracciare un quadro di sintesi è il nuovo report di Legambiente “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione. Dati nel complesso preoccupanti: nel 2023 in Italia aumenta anche il numero delle persone denunciate, così come quello degli arresti e dei sequestri. Tra gli illeciti, nella Penisola continua a salire la pressione del ciclo illegale del cemento, che si conferma sempre al primo posto tra i reati ambientali; ma a preoccupare è soprattutto l’impennata degli illeciti penali nel ciclo dei rifiuti, +66% che salgono al secondo posto. Al terzo posto la filiera degli illeciti contro gli animali, seguita dagli incendi dolosi, colposi e generici. Crescono anche i numeri dell’aggressione al patrimonio culturale e degli illeciti nelle filiere agroalimentari, a cominciare dal caporalato. Sono inoltre 378 i clan mafiosi censiti.
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