I tesori del Sinis sono stati l’elemento cardine attorno al quale hanno ruotato gli eventi in calendario nello stand della regione Sardegna al Salone Internazionale del Libro di Torino.
La XXXIV edizione del Salone dopo due anni di stop ha accolto un numero eccezionale di visitatori, moltissimi dei quali hanno fatto tappa allo stand della Sardegna dove era ben rappresentato il connubio tra territorio e storia dei popoli.
Ad aprire gli eventi durante la prima giornata, una importante conferenza che si è tenuta sul grande Palco Live del Salone, in collaborazione con l’Associazione Editori Sardi, durante la quale è stato analizzato il concetto di insularità come contesto favorevole per lo sviluppo di scambi tra le comunità, come già succedeva anticamente nelle terre del Sinis.
Spazio anche al connubio tra archeologia e innovazione scientifica con l’intervento del presidente a margine della presentazione del volume del geofisico Gaetano Ranieri. Muroni ha sottolineato l’attenzione della Fondazione verso un approccio scientifico multidisciplinare nell’attività di ricerca che riguarda i siti gestiti. Il metodo scientifico applicato all’ambito archeologico, storico e filologico è stato esaminato poi durante la presentazione del libro dell’archeologo Giovanni Ugas, che dialogando con il collega Raimondo Zucca ha raccontato una pagina della storia antichissima del Mediterraneo.
L’archeologia del sistema Sinis – Terra di Mont’e Prama è stata protagonista anche nel fine settimana, con la presentazione della nuova guida su Tharros delle professoresse Carla del Vais e Anna Chiara Fariselli.
“È indispensabile aggiornare gli strumenti divulgativi per una relazione col pubblico cross-mediale, che si basi sull’avanzamento della ricerca scientifica ma che sia al contempo facilmente fruibile – ha affermato Muroni dialogando con la direttrice del museo civico Giovanni Marongiu Carla Del Vais -. Divulgazione che deve arrivare non solo agli adulti ma anche ai più piccoli, attraverso laboratori come quelli svolti magistralmente dalle operatrici e operatori della cooperativa Penisola del Sinis durante il Salone, che possano coinvolgere i bambini, portandoli a conoscenza delle meraviglie che caratterizzano la nostra terra. Tharros, l’ipogeo di San Salvatore, Mont’e Prama, permettono di dare risposte importanti sulla storia del Sinis, dai nuragici ai romani, e questo deve essere percepito a ogni età con approcci mirati”.
Presente a Torino anche una delegazione dell’amministrazione Abis.
“La Fondazione non parte da zero ma ha trovato una realtà avviata dai sindaci che nel corso degli anni hanno valorizzato questi gioielli, un lavoro che l’attuale amministrazione Abis ha portato a compimento con la ferma volontà di dare vita a una Fondazione attraverso la quale incrementare lo sviluppo territoriale su scala internazionale. Ha professionalità testate sul campo e riconosciute come ottime, che hanno sperimentato quanto il legame tra arte e comunità possa essere vincente. La presenza della delegazione comunale è stata molto utile per una programmazione concertata con la Fondazione Mont’e Prama ed è stata apprezzata dai vertici ministeriali e da alcune autorevoli personalità del mondo della cultura presenti all’evento”.
Non è mancato l’omaggio al professor Giovanni Lilliu nel decennale dalla sua scomparsa: pilastro dell’archeologia sarda e studioso essenziale per l’avvio delle scoperte a Mont’e Prama.
“Sono stati giorni estremamente intensi, durante i quali abbiamo avuto conferma del vivo interesse del pubblico nei confronti della nostra storia millenaria – conclude il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni -. Quello del Salone è un pubblico attento e preparato, capace di cogliere il valore di una proposta completa come quella che è in grado di offrire il Sinis”.
Martedì, 24 maggio 2022