BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha presentato le linee guida per la politica fiscale del 2023 da utilizzare per garantire la convergenza e la sostenibilità dei bilanci nazionali dei 27 Stati membri dell’Unione Europea. Adottate anche alla luce dell’ulteriore incertezza dovuta alle conseguenze della crisi in Ucraina sull’economia europea, le linee guida oggi presentate dall’esecutivo europeo stabiliscono cinque principi di riferimento: coordinamento delle politiche fiscali, una crescita economica e un aggiustamento di bilancio di qualità che favoriscano una maggiore sostenibilità del debito, una leva per stimolare gli investimenti e per incoraggiare la crescita, la creazione di strategie di bilancio che nel medio termine portino a un aggiustamento fiscale e una differenziazione delle azioni di politica fiscale. Resta escluso il raggiungimento di obiettivi quantitativi, ma si privilegia la strada verso parametri qualitativi che consentano “di avviare un graduale aggiustamento fiscale per ridurre dal 2023 il forte aumento del debito pubblico dovuto alla risposta alla pandemia di Covid-19 senza dare adito a un brusco consolidamento dei conti”, si legge in un comunicato della Commissione.
L’auspicio è di avviare un percorso in discesa debito pubblico verso un livello prudente e a una crescita sostenibile raggiunta “con un progressivo consolidamento dei conti, investimenti e riforme”. Con la consapevolezza che sia opportuno nel 2023 passare da un orientamento di forte sostegno fiscale nel 2020-22 a una politica di bilancio più neutrale, le linee guida pubblicate dall’esecutivo europeo dichiarano la Commissione “pronta a reagire alla situazione economica in evoluzione”, compresa quella in definizione con la guerra in Ucraina in corso e i prezzi dell’energia in aumento. “Ci saranno inevitabilmente delle implicazioni negative per l’economia europea”, ha detto in conferenza stampa il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis. Questo il motivo per cui “queste line guida avranno bisogno di essere aggiornato quando necessario, probabilmente già in primavera, nonostante non ci aspettiamo che la ripresa sia paralizzata, ma che sia solo indebolita”, ha aggiunto il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni.
La Commissione ha tuttavia escluso qualsiasi regola quantitativa di riduzione del debito. “Interromperemo la clausola di salvaguardia del Patto di Stabilità e crescita dal 2023, ma non si applicherà già dal prossimo anno la regola di riduzione di 1/20 all’anno del debito pubblico in eccesso rispetto alle regole europee per i Paesi altamente indebitati”, ha assicurato Dombrovskis.
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