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Crisi non frena ascesa del Gnl, Assogasliquidi “Settore strategico”

Disupertvoristano

Ott 22, 2020

VERONA (ITALPRESS) – Definito da molti “il carburante del futuro” e già utilizzato soprattutto nel settore dell’autotrasporto pesante, grazie al suo ridotto impatto ambientale, il Gnl può rivestire un ruolo sempre più importante per il futuro del nostro Paese. Se ne è parlato nel corso di un convegno alla Fiera Oil&Nonoil di Verona. Un settore, quello del Gnl, che vede l’Italia leader in Europa a livello di numero di impianti, con ben 81 distributori rispetto ai 60 della Spagna.
“Nonostante il periodo che il nostro Paese ha attraversato nei mesi più difficili del lockdown, l’andamento del settore del Gnl ha subito una battuta d’arresto, ma non ha ridotto i volumi. Inoltre le imprese impegnate nella catena di creazione delle infrastrutture di stoccaggio, così come di quelle della rete di distribuzione, hanno continuato a operare, garantendo l’approvvigionamento energetico senza soluzione di continuità”, ha spiegato Giacomo Fabbri, presidente Gruppo merceologico Gnl di Federchimica-Assogasliquidi. “Inoltre, il settore ha confermato in pieno gli investimenti previsti, con un grande senso di responsabilità sociale nei confronti dell’intero Paese. Forti di questi elementi e convinti che il nostro settore possa essere strategico per il futuro, chiediamo alle istituzioni degli incentivi alle imprese che investono e che investiranno nelle infrastrutture del settore”, ha aggiunto.
Incentivi che, in parte, sono già arrivati sia dal’Europa che dall’Italia, anche se le previsioni di crescita del settore richiedono un ulteriore impegno, soprattutto in vista della conversione a questo carburante delle flotte navali e della produzione del bio Gnl. “Snam partecipa al Gnl da almeno sei anni. Il nostro ruolo è quello di operatore infrastrutturale a tutto tondo – ha spiegato Andrea Stegher, senior Vp Commercial & Stakeholder Engagement di Snam -. Manca Gnl in gran parte d’Italia e questo è un problema che dobbiamo affrontare. Ci immaginiamo che il mercato possa crescere di dieci volte nel giro di dieci anni e dobbiamo pensare ad un approvigionamento diverso da quello attuale”.
(ITALPRESS).