La siccità e il caldo intenso di luglio e agosto preoccupano gli artigiani della Sardegna, inclusa l’area di Oristano.Un’analisi di Confartigianato Imprese Sardegna pone luce sulle conseguenze che i cambiamenti climatici e la siccità potrebbero avere sulle imprese artigiane che potrebbero subire gli effetti della scarsità d’acqua.La mancanza d’acqua potrebbe influenzare oltre 6.000 imprese, che danno lavoro a più di 18.000 persone, si stima che più di 1500 imprese artigiane sono attive in settori che consumano molta acqua, rappresentando quasi il 32% del totale delle risorse idriche dell’isola. I settori più colpiti includono quello estrattivo, tessile e chimico. Inoltre, anche le attività di servizi come lavanderie e saloni di bellezza consumano acqua in quantità significativa. Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato, sottolinea l’urgenza di investire nella manutenzione delle infrastrutture idriche, mentre Daniele Serra, segretario regionale, chiede di ripensare le priorità del PNRR per utilizzare fondi europei per migliorare la gestione delle risorse idriche.I dati indicano che la Sardegna ha un problema di perdite d’acqua influenzato dalla crisi climatica e da una manutenzione carente delle infrastrutture idriche, Oristano presenta un tasso di spreco del 60,4%, uno dei più alti dell’isola, con Sassari al primo posto tra i capoluoghi per sprechi. A livello nazionale, l’Italia è il paese dell’UE con i maggiori danni legati a eventi climatici estremi, con esigenze di investimento in infrastrutture per ridurre il rischio di emergenze future.