La manifestazione di ieri a Cagliari ha visto una partecipazione significativa, con circa 1.500 persone arrivate da tutta la Sardegna per protestare contro quella che viene percepita come una speculazione energetica sul territorio. Il corteo, partito dalla scalinata di Bonaria e giunto fino al palazzo del Consiglio regionale in via Roma, ha rappresentato uno dei momenti di mobilitazione più rilevanti sinora, secondo gli organizzatori del coordinamento dei comitati territoriali.


Tuttavia, il fronte della protesta ha mostrato segni di divisione. Un gruppo di manifestanti ha scelto di prendere le distanze dal corteo principale, esprimendo posizioni più radicali contro la transizione energetica e le energie rinnovabili in generale. Questi manifestanti, tra cui membri di sigle autonome come Sa Defenza e il Comitato Ecologico Consapevole, hanno contestato la linea del coordinamento dei comitati territoriali, considerandola troppo conciliante. Essi sostengono che la transizione energetica sia una “bufala” e negano l’esistenza del cambiamento climatico, criticando l’intero impianto delle politiche ambientali attuali.
Questa spaccatura evidenzia le tensioni all’interno del movimento, con diverse fazioni che hanno visioni profondamente diverse sul futuro energetico e ambientale della Sardegna.