A seguito del rinvenimento di un grosso quantitativo di rifiuti nell’agro di Santa Giusta, in località “Perdixedda”, il personale della Stazione forestale di Marrubiu (OR) ha individuato e sanzionato il titolare di uno studio medico di Oristano.
Gli agenti, dopo aver proceduto al sequestro penale del materiale abbandonato, per un quantitativo di circa 2 metri cubi, hanno informato la Procura della Repubblica di Oristano.
Le attività di indagine hanno consentito di risalire alla provenienza del materiale, derivato dai lavori di ristrutturazione di un edificio adibito a studio medico nel centro di Oristano. Il responsabile è stato individuato nel titolare della società proprietaria dello studio medico, al quale è stato contestato il reato di smaltimento illecito di rifiuti in violazione dell’art. 256 del Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/2006).
In ottemperanza alle puntuali prescrizioni impartite dal reparto di Marrubiu, il trasgressore ha regolarmente adempiuto all’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi con lo sgombero e il conferimento del materiale in discarica, procedendo poi al pagamento della sanzione prevista dall’art. 318 quater del D.Lgs. 152/2006 per una somma pari a € 6.500, con conseguente estinzione del reato.
Fino all’ottobre del 2023, la violazione del divieto di gestione e smaltimento illecito di rifiuti era sanzionata penalmente solo per titolari di enti e imprese, oggi è perseguibile anche il privato cittadino che abbandona un singolo sacchetto di rifiuti. Sanzione penale e non più amministrativa, con il rischio di subire la condanna al pagamento di un’ammenda compresa tra € 1.000 ed € 10.000 se si tratta di rifiuti non pericolosi e in misura doppia se trattasi di rifiuti pericolosi (es. batterie di veicoli, cemento-amianto, vernici e solventi, ogni altro materiale tossico per la salute umana, la biodiversità e l’ambiente).
A titolo informativo, si precisa che per i reati di gestione e smaltimento illecito di rifiuti, nel 2022 è stata introdotta una speciale procedura che consente al trasgressore di pagare una somma a titolo di sanzione amministrativa, qualora abbia provveduto a ripristinare lo stato dei luoghi con la preventiva rimozione dei rifiuti e qualora non vi sia un danno all’ambiente.
Anche per il privato cittadino, la legge consente di depenalizzare il reato con le prescrizioni impartite dalla Polizia giudiziaria procedente (rimozione dei rifiuti e avvio in discarica autorizzata, iscrizione alla TARI del Comune di residenza) e il successivo pagamento di una sanzione amministrativa pari a € 2.500.