Sarà Alessandro De Roma, col suo ultimo romanzo breve “Picnic a Kenwood House” (Tetra edizioni) il protagonista del prossimo incontro con autore promosso dalla Biblioteca comunale.
L’appuntamento è per sabato 13 aprile alle ore 18.00 nei locali di via Matteotti (fronte campetto sportivo).
L’autore dialogherà con Sabrina Sanna.
L’autore. Nato a Carbonia e cresciuto a Ghilarza, Alessandro De Roma si laurea in filosofia a Cagliari nel 1994 e insegna storia e filosofia nelle scuole superiori a Sassari.
Ha esordito nella narrativa nel 2007 con Vita e morte di Ludovico Lauter (Premio Dessì e Premio Vigevano Opera Prima) per le edizioni Il Maestrale, presso il quale ha pubblicato anche le due opere successive: La fine dei giorni (2008) e Il primo passo nel bosco (2010).
Successivamente sono usciti Quando tutto tace per Bompiani nel 2011, La mia maledizione nel 2014, Nessuno resta solo nel 2021 per Einaudi e Grande terra Sommersa nel 2023 per Fandango Libri, oltre all’antologia benefica Sei per la Sardegna nel 2014. Tre dei suoi romanzi (Vita e morte di Ludovico Lauter, La fine dei giorni e La mia maledizione) sono stati pubblicati in Francia dall’editore Gallimard.
Il libro. Clarissa, la protagonista del libro, parla con le sue torte – un dialogo che ormai avviene perfino davanti al marito Paul e ai loro bambini – e talvolta ha addirittura l’impressione che queste le rispondano. Seppure la reputi una piccola mostruosità di cui vergognarsi, è solita ribattezzarle con i nomi dei figli: James se sono precise, perfette e mansuete, Miltred se molto dolci e vivaci. Una famiglia, la sua, apparentemente perfetta, se non fosse che spesso un po’ di glassa non è sufficiente a nascondere le crepe che si celano in profondità. L’inaspettato arrivo di Oscar, il terzogenito, imporrà la stipula di un accordo tra i coniugi: nessuno parlerà mai della cosa. Alessandro De Roma inscena, addolcita da chili di zucchero, la terribile responsabilità di essere una madre. Tramite l’uso di una narrazione grottesca l’autore mostra l’annosa dicotomia genitoriale che mette a confronto l’auspicabile amore incondizionato con ambizioni di perfezione e difficile imparzialità.