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Venerdi 25 agosto, Santu Srabadoeddu sarà accompagnato a villaggio di San Salvatore dalle Scalze di Cabras

Disupertvoristano

Ago 24, 2023

Venerdì 25 agosto, le donne di Cabras, scalze e vestite con l’abito tradizionale, portano in processione al villaggio la piccola statua di Santu Srabadoeddu, dando inizio al novenario. Da quel momento, il villaggio di San Salvatore si anima, e i proprietari delle casette vi si trasferiscono fino alla fine della festa, quando poi rimarrà quasi disabitato fino all’anno successivo.

“Siamo noi ad aprire e chiudere i festeggiamenti – dichiara la Presidente dell’Associazione Santu Srabadoeddu Maria Francesca Spanu – come se facessimo parte di una grande famiglia”

La processione delle donne è il primo appuntamento in calendario per la Festa di San Salvatore – Corsa Degli Scalzi 2023, un evento organizzato dal Comune di Cabras con il contributo finanziario dell’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna, del Comitato dei festeggiamenti di San Salvatore e con la preziosa collaborazione dell’Associazione Is Curridoris, dell’Associazione Santu Srabadoeddu e dell’Associazione Enti Locali per lo Spettacolo.

Venerdì 25 agosto dalle prime ore della mattina, un lungo corteo di circa 300 donne, partirà da Cabras percorrendo i sette chilometri che separano il paese dal villaggio di San Salvatore. Trecento fedeli, scalze e in abito tradizionale, che ogni anno rinnovano il loro voto al santo portando in processione la statua lignea di Santu Srabadoeddu.

“Per quanto riguarda la processione di Santu Srabadoeddu – continua la Presidente Maria Francesca Spanu – possiamo dire che un evento simile esistesse sicuramente già nei tempi antichi. Secondo la tradizione erano le donne a dare il via alle novene, rivestivano quindi un ruolo molto importante all’interno della liturgia dei rito di San Salvatore. Un’importanza che per decenni sembrava essersi persa e che solo nel 1981 si è riusciti a far rivivere.”

Questo affascinante momento di fede celebra l’eredità delle donne di un’epoca ormai lontana e fu ufficialmente rianimato nei primissimi anni 80 ad opera della moglie di un presidente del Comitato di allora, seguita da un gruppo di fedeli mosse da un profondo rispetto per questa tradizione. Donne che decisero di rivitalizzare una manifestazione, diventata oggi una delle cerimonie più toccanti e partecipate nella cultura locale.

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