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Le consigliere comunali Francesca Marchi e Maria Obinu hanno rassegnato le dimissioni dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Oristano, facendo sentire la propria voce durante la seduta di ieri del Consiglio comunale. Obinu ha dichiarato che, nell’imminenza del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la loro decisione nasce dal disappunto per l’inefficacia della commissione, che non si riunisce dal mese di aprile 2023, rivelandosi più un’iniziativa di facciata che un reale strumento di intervento per affrontare la disparità di genere e la violenza. Il Consiglio si è poi concentrato su questioni ambientali, con Umberto Marcoli (Alternativa Sarda Progetto Sardegna) che ha presentato un’interpellanza riguardante le discariche abusive e la necessità di monitorarle attraverso telecamere e sanzioni adeguate. L’ assessore all’Ambiente, Maria Bonaria Zedda, ha confermato la rilevanza del problema, sottolineando i limiti attuali legati alla protezione dei dati per l’installazione delle fototrappole. Successivamente, Marcoli ha anche presentato una mozione intitolata “La Città che vorrei”, evidenziando il calo di posizioni di Oristano nelle classifiche sull’ecosistema urbano e suggerendo un piano d’azione per migliorare qualità della vita e sostenibilità. La mozione proponeva azioni concrete come il potenziamento del verde urbano, lo sviluppo di piste ciclabili e la creazione di spazi pubblici accessibili. Mentre molti consiglieri hanno sostenuto la necessità di un intervento riguardo alla mobilità e al rinverdimento della città, altre voci, come quella di Vincenzo Pecoraro (UDC), hanno messo in guardia sulle potenziali conseguenze negative dell’espansione delle zone a traffico limitato per il commercio locale. È emersa anche la preoccupazione per il calo demografico e la necessità di incentivare le famiglie a rimanere in città.Il Sindaco, Massimiliano Sanna, ha concluso il dibattito, affermando l’importanza della collaborazione e della programmazione a lungo termine, ma ha evidenziato le difficoltà legate alla burocrazia. La mozione, purtroppo, non ha ottenuto il supporto necessario e è stata respinta con 11 voti contrari e 8 a favore, lasciando aperta la strada per future discussioni su una Oristano più sostenibile e inclusiva.