ll calendario regionale di Italia Romanica è molto ricco e garantisce un’offerta culturale legata alla storia, all’architettura e alla religione della Sardegna.


Il weekend del 21 e 22 settembre segna l’inizio delle aperture straordinarie delle chiese nel territorio. A Banari, sarà aperta la chiesa di Santa Maria di Cea, mentre a Bulzi sarà visitabile la chiesa del Crocifisso. Nella Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova, i visitatori potranno apprezzare l’architettura e l’arte sacra. Anche la chiesa di Santa Chiara a Iglesias e la chiesa della Madonna del Carmine a Mogoro saranno accessibili.
A Orosei ci sarà la possibilità di esplorare la chiesa di Sant’Antonio Abate, e a Oschiri, la chiesa della Madonna di Castro. Sempre più chiese si apriranno, come quella di San Geminiano a Samassi, e quella dedicata a San Nicola di Trullas a Semestene. A Sindia, la chiesa di Santa Maria di Corte inviterà i visitatori ad ammirare il suo fascino. A Tratalias, la chiesa di Santa Maria di Monserrat accoglierà i turisti, mentre a Villa San Pietro si potrà visitare la chiesa di San Pietro. Infine, la chiesa di Santa Croce ad Usini completerà questo primo fine settimana.
Nel mese di ottobre, il progetto Italia Romanica continuerà con aperture il 5 e 6 ottobre, coinvolgendo località come Cabras, Cargeghe, Codrongianus, Florinas, Ghilarza, Ittiri, Orotelli, Oschiri, Ozieri, Ploaghe, Quartu Sant’Elena, Sardara, Solarussa, Tergu, Tramatza, Tratalias, Uri, Villamassargia e Zeddiani.
Il secondo fine settimana, il 28 e 29 settembre, porterà i visitatori attraverso nuove località, tra cui Anela, Cossoine, Fordongianus, Galtellì, Masullas, Oschiri, Ottana, Porto Torres, Siddi, Silanus, Tratalias, Uta, Villa San Pietro, Villamar e Villaspeciosa.
Infine, il weekend del 12 e 13 ottobre chiuderà il circuito delle aperture con le chiese di Bauladu, Bonarcado, Gesico, Guasila, Ittireddu, Milis, Olbia, Ollastra, Oristano, Oschiri, Pula, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Tratalias e Zerfaliu. Per un programma dettagliato, si consiglia di visitare il sito rinnovato della Fondazione.