La nube di anidride solforosa in transito attraverso l’Europa è un fenomeno naturale legato all’attività vulcanica. Sebbene sia una situazione da monitorare, al momento non sembra rappresentare una minaccia significativa per l’Italia.

Una nube di anidride solforosa (SO2) ha iniziato a diffondersi in Europa, generata da un’eruzione vulcanica in Islanda. Questo fenomeno ha destato preoccupazione in diversi paesi, incluso il Regno Unito, Francia e Germania, mentre si prevede che possa raggiungere anche alcune zone dell’Italia, in particolare la Sardegna. Cosa può comportare questa nube per il nostro Paese e quali sono i rischi?


Cos’è l’anidride aolforosa?L’anidride solforosa è un gas incolore e dall’odore pungente, emesso principalmente durante eruzioni vulcaniche o combustioni industriali di carbone e petrolio. È altamente irritante per occhi, pelle e vie respiratorie, e può avere effetti dannosi sulla salute umana, specialmente in presenza di alte concentrazioni. Quando il gas entra in contatto con l’acqua, può formare acido solforico, un componente principale delle piogge acide.
La situazione in EuropaLa nube attualmente in movimento è stata monitorata attentamente dal Copernicus Atmosphere Monitoring Service, che ne ha tracciato il percorso attraverso l’Europa. Il gas è stato osservato mentre attraversava il Regno Unito, per poi dirigersi verso la Francia, la Germania e la Svezia. Si prevede che potrebbe raggiungere anche il Mediterraneo, con impatti minori sulla qualità dell’aria in Sardegna e altre regioni italiane.
Rischi per l’ItaliaGli esperti ritengono che i rischi per l’Italia siano limitati. La concentrazione di anidride solforosa è destinata a diminuire man mano che la nube si sposta, e i livelli previsti di SO2 al suolo sono ben al di sotto delle soglie di pericolo per la salute umana. Per esempio, le previsioni indicano che a Milano i livelli di SO2 dovrebbero rimanere intorno ai 12 μg/m³, mentre a Roma a 6 μg/m³, ben al di sotto del limite di sicurezza stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Quali precauzioni prendere?Nonostante il rischio ridotto, le autorità monitorano attentamente la situazione, pronte a intervenire se le concentrazioni dovessero aumentare. È sempre consigliabile che le persone con problemi respiratori cronici, come l’asma, prestino attenzione alle informazioni fornite dai servizi meteorologici e limitino l’esposizione all’aria aperta nei giorni in cui si prevedono picchi di inquinanti atmosferici.