Giovedì 30 maggio, alle 18, al Centro Servizi Culturali UNLA, la presentazione del libro “Cronache di anime erranti” (NOR Edizioni) di Eliano Cau.
Pietro Marongiu dialoga con l’autore.
Letture a cura di Lilli Sanna.
Il libro – Questa silloge di racconti brevi nasce dal mio desiderio di legare tra loro alcune piccole storie figlie della grande Storia, vicende di esseri che per più di un secolo attraversarono l’aria che respiriamo noi oggi e vissero esperienze, seppure infinitamente modeste, assai intense e necessarie.
Dare vita a creature ignote, povere “anime erranti”, fissarle in momenti cruciali nei loro luoghi o altrove è sempre stata una mia antica ambizione perché, nonostante gli anni, i modi diversi e le diverse temperie in cui esse si mossero, le accomunano una all’altra destini analoghi. Vittime del tempo e degli uomini, aggrumano, ognuna per sé, particolari ricorrenti pur in vicende tra loro tanto dissimili. Da ognuno degli undici racconti emergono tipi umani caratterizzati da una esistenza dolente, quasi sempre solitaria, talvolta esemplare.
Hanno questi tratti Peddàiu e Lughìa, colti in giorni di grande gelo in una Sardegna remota, subito dopo la Grande Guerra; e il capraio in esilio volontario che espiando colpe non sue ma commesse dagli avi accoglie e ospita i poveri profughi del mare; o Pilimùrtinu, uno degli ultimi “ragazzi del ‘99”, l’asociale benefattore dell’umanità, esule dal mondo ma non da sé stesso, il paladino della Natura in una realtà sempre più egoistica e distratta. Loro fratello spirituale è Babalù, l’ingenuo soldato di pace, candido e innocente come un fanciullo, “oggetto” fra gli oggetti, in mano ad altri che decidono per lui; e così il giovane convalescente che torna alla sua terra col desiderio di godere l’amata Sartiglia, mitico ricordo e magico simbolo della sua ritrovata salute. Il breve racconto “In autunno” altro non è che il nostalgico ricordo di un autunno lontano, quando due amici fungaioli “errarono”, per trovare fortuna, verso altri boschi più umidi e favorevoli, mentre gli altri due: “A mia madre, dall’inferno del Don: Natale 1942” e “Il coraggio di Giovanni”, uniti dallo stesso protagonista, si rifanno il primo a tragiche memorie di guerra e il secondo alla sua voglia di vita, d’amore e di pace. “Asìle Gigàrru” altro non è che una metafora della lotta esistenziale affidata a due alberi, “una sughera annosa” e “una piccola sughera, vergine ancora”, immobili sul monte, ma erranti nelle vaste lande della fantasia. Il giovane Perdu, amaro e livoroso protagonista del penultimo racconto, “erra” dalla ragione e firma un atto infamante indegno di un uomo e di un cuore innamorato. A chiusura della raccolta, la voce narrante assegna alla cronistoria romanzata di una tragedia reale accaduta nel novembre del 2013 il compito di significare quanto fragili siano gli uomini di fronte a una Natura spesso violentata e derisa.
Sebastiano Cau, (Eliano), è nato a Neoneli (Or.) il 20.01.1951 e vive a Sorgono (Nu.) dove ha insegnato Lettere in un istituto superiore fino al 2011.
Della sua terra ama natura, storia, cultura. È un appassionato studioso del poeta neonelese Bonaventura Licheri.
Per S’Alvure di Oristano ha pubblicato nel 2000 dieci racconti in italiano, facenti parte di Balentìas, opera scritta col fratello Tonino Cau. Nel 2001, sempre per “S’Alvure”, esce il suo primo romanzo, Dove vanno le nuvole. Nell’autunno del 2004 ha ripubblicato, presso “PTM” di Mogoro (Or) il romanzo Adelasia del Sinis, già uscito nel 2003 per i tipi de “S’Alvure”. Nel 2008 ha pubblicato per Aìsara di Cagliari il romanzo Per le mute vie. Si occupa da tanto, come poeta, presidente e giurato in molti concorsi letterari, di poesia sarda. A fine 2016 ha pubblicato: per Condaghes di Cagliari i romanzi “Son luce e ombra”, nel 2019 “Luce degli addii”, nel 2020 “Se l’inverno declina”, nel 2021 la silloge poetica bilingue “Una nue ‘e orrosas” che segue la prima raccolta, sempre bilingue, “In ojos de amore”, uscita per i tipi della NOR nel 2020 e infine, nel 2021, ha ripubblicato, sotto nuova veste, ugualmente per Condaghes, “Adelasia del Sinis”. Nel 2023 ha pubblicato, per NOR, la silloge di racconti brevi “Cronache di anime erranti”.